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Le Chiese di Roma: "Chiesa di San Pietro in Montorio"

Le Chiese di Roma: "Chiesa di San Pietro in Montorio"

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Mauro Stradotto


Premium (Pro), Roma

Le Chiese di Roma: "Chiesa di San Pietro in Montorio"

Fotografia effettuata da un vicolo del quartiere Trastevere puntando l'obiettivo verso il colle del Gianicolo, in un contesto quasi montano

34) Chiesa di San Pietro in Montorio

La chiesa di San Pietro in Montorio è un luogo di culto cattolico del centro storico di Roma, situato sul Gianicolo, nel rione di Trastevere. Essa è affidata all'ordine dei Frati Minori e sede dell'omonimo titolo cardinalizio.

Nel sito, dove si diceva fosse stato crocifisso san Pietro, è citata già nella prima metà del IX secolo l'esistenza di un monastero beati Petri quod vocatur ad Ianuculum. Il complesso di chiesa e monastero passò nei secoli ai Benedettini, ai Celestini (a questo punto - siamo nel 1320 - la chiesa si chiama "Sancti Petri Montis Aurei"), agli Ambrosiani, e alle monache cistercensi.

Nel 1472, gli edifici completamente fatiscenti e un vasto terreno attorno furono assegnati da Sisto IV Della Rovere alla congregazione francescana di Amedeo da Silva, il quale fece restaurare ed ampliare il convento, e demolire la vecchia chiesa iniziando la costruzione della nuova.

La ricostruzione rientrava nel programma di sviluppo edilizio voluto da Sisto IV, e fu anche occasione di diplomatici contributi finanziari, prima da Luigi XI di Francia al papa Della Rovere, poi - più sostanziosi - da Ferdinando II e Isabella di Castiglia al papa Alessandro VI Borgia, che consacrò la chiesa nel 1500.

Il progetto è attribuito da alcuni a Baccio Pontelli (ma il Vasari, che cita la notizia, se ne dice incerto), da altri a Meo del Caprino, realizzatore negli stessi anni, per un altro della Rovere - il cardinale Domenico - del Duomo di Torino. Per la sua posizione esposta, e sul confine della città, il complesso (che era già stato ceduto ai francesi dalla prima Repubblica romana nel 1798, soppresso nel 1809 e recuperato dai frati nel 1814) subì gravi danneggiamenti per mano dei francesi di Napoleone III, intervenuti a soffocare la seconda Repubblica Romana del 1849. Durante la difesa del Gianicolo la chiesa fu utilizzata come ospedale (e i romani lo rinominarono San Pietro in mortorio), e l'archivio si ritrovò infine disperso e saccheggiato.

Nel 1876 il convento fu ceduto dallo Stato italiano alla Spagna, alla quale ancora appartiene, e da questa destinato a sede della Reale Accademia di Spagna a Roma.


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