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“vigilant”, 2012-16 © Daniele Deriu – “Scars of life”, series.

“vigilant”, 2012-16 © Daniele Deriu – “Scars of life”, series.

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lucy franco


Community Manager

“vigilant”, 2012-16 © Daniele Deriu – “Scars of life”, series.

«La mia malattia viene gestita tramite quella che viene chiamata “vigile attesa”. Tieni gli occhi aperti e speri per il meglio, insomma. Mi va bene così, sono abituata a combattere. Ho iniziato presto difendendo il mio fratellino e da allora non ho mai smesso. Questa è soltanto un altro genere di lotta. E allora aspetto… che mi ricrescano i capelli dopo l’ultimo ciclo di chemio, per iniziare. Poi mi pettinerò con cura, metterò lo smalto rosso sulle unghie e aspetterò la prossima battaglia.»



(Nina, leucemia)



“vigilant”, 2012-16 © Daniele Deriu – “Scars of life”, series.

http://www.fotocommunity.it/forum/qualche-domanda-a/daniele-deriu-418449---418449/6163609#p6163609

Commentaire 3

  • Vincenzo Galluccio 11/06/2016 20:41

    Mi ha toccato il lavoro di Daniele Deriu, non per la sua bellezza o la profondità d'animo mostrata attraverso le fotografie,ma per quelle poche parole pronunciate da Daniele che ho apprezzato e sentite mie per l'assente banalità. Mi sembra di trovarmi di fronte ad un lavoro vero anche se, non me ne vogliate, la fotografia, anche questa fotografia, ha finito per mistificarlo. Io parlo a nome del mio mestiere di medico, in quanto il fotografo ho smesso di farlo da tanto,e la fotografia mi interessa molto meno rispetto ad ieri perché il digitale ha vomitato una quantità di immagini tali che a volte trovare un "Daniele" è come trovare un ago in un pagliaio. Io guardo le foto di Deriu con grande difficoltà, perché gli occhi si sono abituati ad altro in quanto lo sguardo è un gusto malfamato che facilmente può essere mortificato da "cattive visioni"così come accade per il gusto e la "cattiva digestione”.La verità più vera è che le donne, tutte le donne, sono più coraggiose, affrontano il parto in una maniera più serena di quanto lo facciano i loro compagni , si tengono le ferite con più coraggio ma anche con più vergogna . Le donne nascondono le ferite gli uomini tendono a mostrarle, ma solo dopo che son guarite e non più “infette”. Le donne sono più fiere. La donna meno fiera è sempre più fiera dell'uomo più fiero che entra in una sala operatoria. Io non parlo della vita in genere, parlo della vita che si trascorre tra esseri umani, medici e pazienti, in un ospedale che è come un confessionale, dove non si confessano peccati ma solo dolori e, perdonatemi la banalità gioie. Mi è piaciuta quella donna che ha detto "io sono quella da chiamare....quando c'è bisogno”. Ecco io spero, al di là delle chiacchiere e delle belle fotografie, di trovarmi di fronte a persone "da chiamare in caso di bisogno” . Ecco io spero questo ! Vincenzo

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