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Mostra online di Massimo Zampetti: Biodiversità (Raccontare della)

Mostra online di Massimo Zampetti: Biodiversità (Raccontare della)

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Mostra online di Massimo Zampetti: Biodiversità (Raccontare della)

Quattro passi tra il noi e l'altro... buon pro vi faccia!!!

ha costruito la sua mostra su un tema importante, che tocca ciascuno di noi, e ha scritto una articolata presentazione, che qui pubblichiamo:

"Il 2010, l'anno appena trascorso, è stato dichiarato dall'O.N.U. Anno
internazionale della biodiversità.
Biodiversità… parola affascinante, ma cos’è la “biodiversità”?
Wikipedia recita testualmente: "per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. Implica tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi".
Insomma, basta guardarci intorno… guardare noi stessi… tutto ciò che ci
circonda, che vediamo e che non vediamo è “biodiversità”, più
specificamente tutto ciò che nasce, cresce, si riproduce e muore è biodiversità.
Undici foto (dieci + copertina, di cui cinque già pubblicate e sei inedite) sicuramente non bastano per esaurire l’argomento ma credo siano… quanto meno… sufficienti a far capire l’importanza di quello che in fondo altro non è che un unico grande ecosistema conosciuto anche come… “Gaia”.
Gaia non è solo questo… Gaia è anche qualcosa che va ed è al di là e al di
sopra della nostra comprensione… sicuramente del nostro modo di essere e di intenderla.
Senza scomodare argomenti che potrebbero risultare incomprensibili ai più,
peggio ancora, per taluni, assurdi, ci si può limitare a dire che è la casa... la nostra casa e… poi volenti o nolenti ci siamo seduti… seduti con il culo sopra.
Le foto lasciano il tempo che trovano, non sono neanche un granché, sono comunque un buon pretesto per far sì che almeno per un attimo ci si fermi a riflettere.
Un breve testo sotto ciascuna foto ne è esplicativo, tutti letti d’un fiato formano un unico pensiero.
Buona visione"
(Massimo Zampetti)

Commentaire 4

  • maria teresa mosna 25/01/2011 22:33

    Mi complimento per questo lavoro importante e significativo che ci presenti in modo armonico.
    Un tema attuale e incredibilmente ben condotto, vedo una grande sensibilità e tanti Max che scattano e lavorano.
    Con simpatia e ammirazione, Mt
  • maurizio bartolozzi 24/01/2011 23:55

    Una mostra senz'altro originale e non banale.
    Le immagini,ognuna a suo modo,rappresentano bene un certo concetto;utili e interessanti i testi legati tra di loro nella sequenza delle foto.
  • Alfredo Mazzoni 22/01/2011 9:44

    La tua premessa e le immagini si identificano perfettamente con il tema svolto!!!
    Alfredo
  • Maria Luisa Runti 21/01/2011 2:39

    Caro Massimo, non è semplice commentare questa tua mostra non tanto per il suo tema ma piuttosto per come hai deciso di interpretarlo e presentarlo. Citi Gaia... io parlerei piuttosto di ecosistema a fronte delle immagini che ci offri. Frame dopo frame la mente si trova poiettata dapprima in avanti, per scrutare ed individuare l'ignoto (il bellissimo volo del gabbiano), o il diverso (qui ci può stare la vetrina con la serranda abbassata; c'è il ferro, ci sono i polimeri dei manichini) poi, bruscamente essa deve fare un passo indietro quando lo sguardo si ferma sui fiori, le rose... che riportano il pensiero al reale, al terreno, a ciò che abbiamo vicino e che molto spesso fa parte integrante del nostro quotidiano perchè simbolicamente rappresenta o la bellezza, o un'emozione, o semplicemente la caducità. Poi nuovamente una proiezione verso spazi liberi, la migrazione dello stormo (un pò bruciata al centro) o la splendida magia della ragnatela tessuta preziosamente fra barre metalliche che prelude ad altre prigionie o riti. Il cibo, con i carciofi, credo non a caso, messi con il gambo verso l'alto; la ricerca di lasciare un segno di noi su di un muro, un ricordo... Dalla prigionia alla morte... il filo spinato ed il degrado ambientale, i cagnolini prigiorinieri, l'uccellino addormentato per sempre. Una piccola parte di Gaia che muore, che noi stessi, in buona parte, facciamo morire con il nostro egoismo e la nostra indifferenza.
    Se il tuo desiderio era di far "rimbalzare" la mente dal quotidiano agli immensi e complessi spazi che ci circondano direi che la progressione delle immagini sia riuscita; se desideravi raccontare, come penso, una storia in progressione crescente, direi che la scelta delle immagini avrebbe dovuto essere più omogenea e postata in crescendo, cmq dal volo nei vasti cieli ai sassolini dove dove riposa lo stanco, sfinito per sempre, piccolo uccellino, cambiando all'interno di queste due immagini la sequenza narrativa. Secondo me essa risulta un pò distante dal primario significato sia di biodiversità che di ecosistema.ma rimane cmq una documentazione che fa riflettere e che muove le corde della nostra sensibilità. In tal senso direi che hai raggiunto lo scopo.
    A livello prettamente tecnico l'immagine che preferisco è il bn della ragnatela.
    Ottimi il punto di ripresa e la maf, buona la gestione della luce anche se il cielo risulta un pò troppo chiaro, pur evidenziando le nebbioline che sfiorano alberi e colline.
    Un progetto, pensato, voluto e narrato con mente e cuore; si respira la tua profonda sensibilità.
    Un abbraccio, ML :)))