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Cento misure... un taglio solo! ( da Mani che sanno )

Cento misure... un taglio solo! ( da Mani che sanno )

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Cento misure... un taglio solo! ( da Mani che sanno )

Continua la ricerca di quei lavori che più di altri sono da sempre valorizzati dagli antichi gesti delle mani, così mi sono lasciato guidare solo dall'intuito, andando alla scoperta di questo mondo indaffarato e segreto.

Non molto tempo fa, camminando per i vicoli del centro storico di Fano ho avuto la fortuna di scorgere la bottega di una anziana sarta; esperta in “riammodernamento” capi e riparazioni sartoriali; in un'atmosfera che mi ha fatto tornare in mente tanti ricordi.

Con le sue mani e la sicurezza di una maestra, lavorava minuziosamente e sapientemente, tutti i passaggi dei capi erano interamente fatti a mano; frammenti di una vita cucita e misurata in centimetri e centimetri di stoffa e filo, vissuta in un piccolo laboratorio sulla strada, proprio di fronte alla chiesa di Santa Maria Nuova.

"Oggi le lavoratrici con ago e filo sono sempre più rare", così mi diceva l'anziana signora"per chi non si adatta rimarrà difficile pure attaccare un bottone, per non parlare di rifare un orlo, ma il lavoro di sarta, oggi non si spinge oltre, sono passati i tempi quando era normale smontare vestiti da cima a fondo per ridargli nuova vita"!

A volte capitava che quelle esperte mani riuscissero persino a creare qualche capolavoro!

Nell'era dell' "usa e getta", sarebbe importante riscoprire il valore delle stoffe a metraggio, ridando così un impulso all'economia domestica, sia pure per ambiti familiari, magari per rinnovare il proprio guardaroba con fantasia e a costo zero, poi con semplici mosse anche modificare o rimodernare vecchi abiti.

E' sempre più difficile trovare, specie nelle grandi città, chi sappia cucire, ma in un tempo neanche troppo remoto, l’Italia era costellata di sarte e sartine che lavoravano in casa; vere colonne portanti della società, il loro laboratorio erano nel tinello o nel camerino da sbroglio, per chi non poteva permettersi una stanza dedicata, sempre con il metro giallo al collo, e con un bouquet fitto di aghi fisso alla pettorina.


Oggi il lavoro della sarta viene sempre di più associato alle nostre mamme o alle nostre nonne che erano capaci e spesso anche costrette a modificare i capi conservati nell'armadio e da tanto non utilizzati perché "fuori-moda", anche se i cartamodelli non si usano più, è comunque bello ricordare quell'animazione febbrile che accompagnava tutti gli ambienti di sartoria, col tavolo sempre pieno di attrezzi da lavoro e stoffe di ogni genere.

In quella umile bottega, la manualità la faceva da padrona, l'anziana sarta era indaffarata, i fili scorrevano rapidamente e gli attrezzi del mestiere erano quelli di sempre, solo una macchina da cucire ormai datata, dava un segno di modernità; ma la cosa che più mi colpì, furono quei due quaderni verdi, a conferma di una contabilità obbligata che ormai non risparmia più nessuno!

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Dossier Mani che sanno...
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
Objectif ---
Ouverture 4
Temps de pose 1/60
Focale 18.0 mm
ISO 400