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Il piccolo vasaio di Gabicce Monte ( da Mani che sanno)

Il piccolo vasaio di Gabicce Monte ( da Mani che sanno)

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Il piccolo vasaio di Gabicce Monte ( da Mani che sanno)

Forse sarà meglio dire "mani che sapranno", bisogna impegnarsi a tramandare le esperienze di lavoro acquisite ai giovani, manualità e trucchi del mestiere imparati generazione dopo generazione, di padre in figlio.

La disoccupazione giovanile è la più alta di sempre, è una cosa inaccettabile, occorre fare qualcosa, ogni occasione è buona per attirare i giovani, ma in particolare tutti coloro che pur avendo volontà e talento, hanno meno opportunità professionali, ma con un po' d'impegno da parte degli artigiani, affiancandoli nelle fasi iniziali, trasferendo loro informazioni ed esperienze, spesso facendo leva sulla loro curiosità!

La lavorazione al tornio è una delle più antiche tradizioni della creta, frutto di grande esperienza e molto esercizio, oggi questo mestiere artigianale sta scomparendo e si impara soltanto da maestro ad allievo; cerchiamo di non perdere anche questa opportunità!

Fino a pochi decenni fa, nelle nostre cucine si usavano ancora recipienti di terracotta, accessori creati e a volte inventati dal "mastro vasaio"; come tegami, pignatte, ma anche scaldini, salvadanai, vasi di fiori, fino ai calamai per le scuole, una varietà di prodotti che trovavano mercato sia nelle città che nello sterminato mondo rurale.

Il lavoro del vasaio è sempre rimasto legato alla fatica, la creta veniva impastata con molta acqua da giovani e bambini che, per ore dovevano calpestarla coi piedi per renderla plasmabile, poi a blocchi di dimensioni volute veniva posta sulla piana circolare di un tornio, questa collegata con un asse verticale a una ruota inferiore che veniva mossa col piede.

Così la piana iniziava a girare e il blocco di creta grazie alle mani sapienti ed armoniose del vasaio prendeva forma, ogni attrezzo era valido per modificare la nuova creazione, così per rigare i vasi si utilizzava qualche pezzo di pettine rotto, e per tagliare il prodotto finito si usava un filo o vecchi coltelli.

Non c'è spreco di materiale in questo lavoro, il vasaio usa tutta l'argilla per formare un recipiente, una scultura, un vaso..., non si butta via niente, se qualcosa non viene bene, si rimpasta la creta e li si rifà, tentando più volte finché non risulterà soddisfacente, non si perde niente nelle capaci mani di quest'artigiano; un artista che riesce a valorizzare tutto!

Nella lavorazione della creta, ogni artigiano si esprime ed arriva ai risultati finali con modi diversi, e non sempre seguendo percorsi già precostituiti da altri, anche le motivazioni di questo procedere sono molto diverse, ognuno ha il suo perché, ma alla fine la soddisfazione di un lavoro che pian piano prende forma, trasporta chiunque in un mondo che appassiona così tanto da non poterlo più lasciare!

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Dossier Mani che sanno...
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
Objectif ---
Ouverture 4.5
Temps de pose 1/60
Focale 31.0 mm
ISO 1600

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