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Madonna della Misericordia a Santa Maria dell'Arzilla (da Tesori nelle Marche)

Madonna della Misericordia a Santa Maria dell'Arzilla (da Tesori nelle Marche)

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Madonna della Misericordia a Santa Maria dell'Arzilla (da Tesori nelle Marche)

Non è facile intuire la ricchezza del patrimonio storico artistico delle Marche, perché ogni paese, trova in queste particolarità il suo tratto distintivo, una regione disseminata di innumerevoli monumenti di varie epoche, e spesso al di fuori delle rotte più trafficate.

Nella Provincia: Pesaro e Urbino sono tante le realtà artistiche degne di essere citate, una di queste è il Santuario di Santa Maria dell’Arzilla, di epoca medievale dedicato alla Madonna della Misericordia, la cui la probabile data di costruzione è desumibile da una piccola acquasantiera gotica che reca la data 1420 o poco più, (già pubblicata in data 21 aprile 2014).

L’interno si presenta a una navata unica, con tetto a capanna e con l'abside a forma quadrangolare, rifatta in epoca rinascimentale come testimoniano il soffitto a vele e gli archi costituiti da costoloni esterni in laterizio.

All'interno del Santuario si trovano due pregevoli opere dipinte su tavola: un trittico della scuola di Iacobello del Fiore (1440-1450) e la Madonna della Misericordia di Giovanni Antonio da Pesaro (scuola di Gentile da Fabriano).

Sul dipinto di Giovanni Antonio da Pesaro, la Madonna è raffigurata con una a mandorla che racchiude il Bambino nel petto, rappresentata nel gesto di allargare le braccia e stendere il manto assicurando protezione ai fedeli, in una definizione che ne delimita il numero, probabilmente i membri della confraternita della Misericordia, una cinquantina di figure, rigidamente divise.

In prima fila sinistra sono probabilmente i notabili, gli amministratori, almeno si presume dagli abiti indossati, ad essi si deve probabilmente la commissione del lavoro al pittore Giovanni Antonio da Pesaro nel 1462, tra i quali si intravede la figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta, poi a destra della Madonna, le femmine inginocchiate che pregano.

La devozione religiosa fu caratteristica principale di questa chiesa “Santuario” al quale convenivano in processione numerosi fedeli da Candelara, Montebaroccio, Ripalta, Saltara, Cartoceto; una tradizione tramandata fino ai giorni nostri.

A conferma della paternità del dipinto, sulla base della tavola si legge una lunga dedica in lettere gotiche “Giovanni Antonio Pesarese ha dipinto. Ave Maria. Nell’anno del Signore 1462 il giorno 8 dicembre questa immagine di S. Maria della Misericordia commissionò la comunità di Saltara”.

Nel Santuario sono inoltre conservati affreschi delle pareti, certamente posteriori alle due tavole, vennero scoperti sotto l’intonaco nell’ultimo dopoguerra, in quell'occasione riaffiorarono parti di immagini del tardo quattrocento e del primo cinquecento, di mano indefinibile, tutti sottoposti a restauro tra il 1959 e il 1961.

Dai reperti rimasti si presume che un tempo tutte le pareti fossero state dipinte e ridipinte più volte, anche con sovrapposizioni, nel corso dei secoli XV e XVI, a conferma dell'antica devozione religiosa verso la "Madonna della Misericordia", patrona della comunità del paese di Santa Maria dell'Arzilla.

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Dossier Tesori nelle Marche
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
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Ouverture 4.5
Temps de pose 1/30
Focale 31.0 mm
ISO 800