Sonia

Sonia

Buona Pasqua anche a te, piccola Sonia, che ci vai pazza per la Kinder sorpresa, e quando da Kamyaran ve ne ho portate una confezione ti sei messa lì ad aiutare i più piccoli per assemblare le sorprese, una ad una, e ridevi di me che ero negato per riuscirci, infatti hai montato anche la mia! Eh… che ci vuoi fare, lo zio è tonto!
Ricordo come ti brillavano gli occhi quando vi raccontavo le usanze e le feste qui in Italia, e dei bambini come voi, dei loro giochi, le loro gioie… quando vi promettevo che prima o poi verrò lì al vostro villaggio accompagnato da Ettore e Delia, quei due bambini che mi avevano affidato il video messaggio “ciao Kurdistan”, appena si decidono la mamma Francesca, e papà Stefano. Una promessa è una promessa!
Adesso sicuramente sei già tornata dalla scuola, se non sbaglio ora fai secondo elementare. Hai già portato a casa le due graffe da cinque litri di acqua dal pozzo, hai aiutato la mamma con il bucato e la sorellina Tara con i compiti.
La vostra scuola, per dirlo ai miei amici qua, è un posticino nel boschetto circondato da quattro file d’alberi, le sedie sono pezzi di roccia portati là dai vostri papà, e le lastre belle lisce di pietra che ponete sui ginocchi e vi fanno da panca. La maestra è una volontaria che viene, anche lei come le Kinder sorprese, da Kamyaran. L’intervallo, colta l’opportunità dalla maestra, è quando passa il rumoroso greggio di ritorno dai pascoli in Montagna e portato al pozzo a bere. Tanto quando passano loro non si sente che loro. Vi mettete lì a fare la merendina, pane e burro, e ne offrite anche alla maestra il boccone mandato dalla mamma.
Non c’è giorno, ve lo giuro, un solo giorno che io non vi pensi! Siete i principi e le principesse del mio cuore. Tu Sonja, adesso sei sul salva schermo del mio pc, tocca a te oggi, vi ci metto tutti a turno per ricordarmi di voi. Mi mancate, e non vedo l’ora di riabbracciarvi tra poche settimane.
Vi voglio bene, buona Pasqua, anche da Ettore e Delia, e mille baci da zio Mehran